
Danse avec moi
è il messaggio che Raffaela Maria Sateriale lancia sulle tele dipinte. Dal 2017 l’artista, dopo alcune anticipazioni avvertibili in opere dei primi anni 2000, si è dedicata alla produzione di una serie pittorica dedicata alla danza e ai suoi abili interpreti. Emblematici esempi tratti dai miti contemporanei dell’arte tersicorea, quali Eleonora Abbagnato, Oriella Dorella, Polina Seminova, Roberto Bolle per non parlare delle antesignane della danza coreografica moderna Loïe Fuller e Isadora Duncan, costellano le tele di Sateriale. Si tratta di un dialogo figurato con il proprio smisurato mondo interiore, fatto di una reticolata articolazione cerebrale in cui nasce e si impiglia ogni nuovo pensiero e intenzione di libertà. Ritorna sui dipinti il reticolato di Sateriale, significante razionale del limite imposto al proprio istinto ed alle proprie aspirazioni. Il romanzo disegnato e campito dall’artista racconta di ballerine che volteggiano su assolutizzanti fondali grigio perlacei (Dentro la stanza) o si tendono su arcobaleni infiniti di informale fattura (In volo rapita). Su sfondi materici e a sapiente incrostazione sembra fondersi la danzatrice classica, come in Eterea negazione, opera in cui il taglio sulla tela segna lo stop eterno, la fine/limite senza ritorno. Alla bellezza e leggiadria del movimento danzante si oppone così la tragedia del nulla. È un mondo pensoso e sottilmente drammatico, quello che accompagna tutta l’opera di Raffaela Maria Sateriale, pittrice attenta a cogliere ogni istante della creazione artistica, in questo caso performativa. Il processo di attenzione e di conoscenza del reale diventa senso panico della natura, allorché la ballerina, un’ideale farfalla di veli, rinasce da un sostrato materico di foglie ed arbusti a simboleggiare l’eterna meraviglia della rinascita, che sottende e scansiona la vita dell’universo (Natura libera). Quindi il ballo in tutte queste visioni corrisponde al tic tac dell’esistenza: perdersi in esso, come in Vortice danzante è una sublimazione di colori, una sbornia di cromatismi, che riescono a creare una serie di piani prospettici e a rapire ancora una volta la nostra immaginazione. Protagonisti di queste opere sono i mille risvolti dei tessuti che avvolgono le danzatrici e che ritroviamo magicamente concretizzati nelle installazioni di foulard, che Sateriale ha ideato e creato. Trascinanti come il ballo che incarnano sono, poi, i ballerini che animano la scena di Luci alla ribalta, un pezzo di vera e propria bravura di Sateriale, che racconta di essere rimasta abbacinata da un passo di danza di Roberto Bolle in una performance televisiva e di avere colto la fusione dei corpi e delle anime in un frame. Nel ricorrente gioco della vita la pittrice ha saputo riprodurre un’emozione senza tempo, sottolineandola con fasci e lampi di luce di futuristica memoria. I corpi sono tanto avvinti dalla musica e dall’intensità della melodia musicale che se ne perde quasi la sensazione plastica fino a confonderli nella visione estatica di una memorabile apparizione. Il linguaggio si è ormai moltiplicato con il dialogo tra le movenze di due ballerini, che trovano la propria realizzazione performativa sotto campiture radiali di luce, divenute una vera e propria quinta scenografica (Luci alla ribalta 2). Apoteosi di danza e colori è la naturale conclusione del percorso tramite il grande fregio dipinto (m 1 x 3!), supporto tanto spettacolare quanto impegnativo a cui Sateriale ha abituato il pubblico fin dai primi esemplari risalenti al 2010. Mediante una summa continua di forme e di grafemi (così dettagliati da sfiorare il fumetto) e di contenuti l’invito alla danza, riassunto nel titolo del progetto, si ripete adesso con una coralità di personaggi danzanti e vibranti nella danza dei colori. Si rivela progressivamente, da destra a sinistra, quello che è il senso intimo della vita, cioè una continua istanza di crescita e liberazione del proprio io verso l’assoluto. Danse avec moi è, pertanto, un invito a rispondere alle infinite sollecitazioni del creato e rispondere all’invito da parte nostra non è semplice cortesia, è un vero e proprio atto di fede per l’arte in tutte le sue sfaccettature.
Roberto Russo