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Divieto di Accesso
 

Cadono le rosse tracce del sentimento colpevole sulle angherie volute e vissute dall’umanità corrotta e corruttibile. Indifferenti ci sediamo di fronte allo sfacelo del mondo e ci consoliamo bevendo una bibita e ungendoci le mani di patatine. Intanto ci lasciamo ‘contaminare’ da violenza e atrocità nei nostri pigri soggiorni casalinghi, mentre la nostra mente è infarcita di spot e di passioni da soddisfare a tutti i costi. Noi, mostri consapevoli del quotidiano, ci siamo abituati a confondere aranciata e sangue, brandelli e patatine, e non sembriamo pentirci di ciò se continuamo a mescolare ‘l’orrendo pasto’ nella solita e obbligatoria frenesia. Sateriale, in questo cosmico ‘sonno della ragione’ che giganteggia e si ripete in maniera seriale, non ha la forza di denunciare ma ci bisbiglia all’orecchio il comune peccato e la tremenda condivisione. L’orrore si materializza tra le labbra e sotto i denti dello spettatore divenuto visionario allucinato da troppi stimoli pubblicitari e dai falsi dèi dell’etere affascinante. Purtroppo risulta impossibile interagire davvero con il male e penetrare nella verità dell’essere per condizionarla e apportarne le tanto reclamate mutazioni. Sembriamo pertanto inviluppati e irrigiditi in questo perenne divieto di accesso …

Roberto Russo,2006

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