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FISIOGNOMICA

ALDO MORO
(Maglie, presso Lecce, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978)
Laureato in Giursprudenza e poi docente universitario, formato alla scuola di Giovan Battista Montini e della dottrina sociale della Chiesa, partecipò alla Federazione Universitaria dei Cattolici Italiani, tra coloro che vi trovarono un’alternativa all’imperante fascismo, e fu presidente del Movimento laureati dell’Azione Cattolica. Vicino alla componente sociale della Democrazia Cristiana, deputato alla Costituente, partecipò più volte al Governo e ne fu Presidente. Convinto sostenitore del Centro – Sinistra che perseguì con prudenza, divergendo da Fanfani sui tempi, guidò il primo Governo con ministri socialisti. Negli anni Settanta impostò la linea di lento e progressivo confronto con il partito comunista, le “convergenze parallele”, visto con sospetto da chi, nel suo Partito o negli ambienti diplomatici, osteggiava lo spostamento a sinistra. Presidente del Consiglio nazionale della DC, fuapito, il 16 marzo 1978, dalle Brigate Rosse che volevano colpire quel disegno. Sterminata la sua scorta, fu tenuto prigioniero 55 giorni, oggetto di una lunga trattativa conclusasi drammaticamente con la sua uccisione. Durante la prigionia scrisse lettere di un’importanza rilevantissima e di grande lucidità politica che inquadravano i motivi più profondi di crisi del sistema politico italiano. La sua stessa uccisione faceva intravedere un pauroso scenario di trame che intrecciavano la sua vicenda con altri grandi misteri italiani.
Fabio Bertini
Laureato in Giursprudenza e poi docente universitario, formato alla scuola di Giovan Battista Montini e della dottrina sociale della Chiesa, partecipò alla Federazione Universitaria dei Cattolici Italiani, tra coloro che vi trovarono un’alternativa all’imperante fascismo, e fu presidente del Movimento laureati dell’Azione Cattolica. Vicino alla componente sociale della Democrazia Cristiana, deputato alla Costituente, partecipò più volte al Governo e ne fu Presidente. Convinto sostenitore del Centro – Sinistra che perseguì con prudenza, divergendo da Fanfani sui tempi, guidò il primo Governo con ministri socialisti. Negli anni Settanta impostò la linea di lento e progressivo confronto con il partito comunista, le “convergenze parallele”, visto con sospetto da chi, nel suo Partito o negli ambienti diplomatici, osteggiava lo spostamento a sinistra. Presidente del Consiglio nazionale della DC, fuapito, il 16 marzo 1978, dalle Brigate Rosse che volevano colpire quel disegno. Sterminata la sua scorta, fu tenuto prigioniero 55 giorni, oggetto di una lunga trattativa conclusasi drammaticamente con la sua uccisione. Durante la prigionia scrisse lettere di un’importanza rilevantissima e di grande lucidità politica che inquadravano i motivi più profondi di crisi del sistema politico italiano. La sua stessa uccisione faceva intravedere un pauroso scenario di trame che intrecciavano la sua vicenda con altri grandi misteri italiani.
Fabio Bertini

ENRICO BERLINGUER
Enrico Berlinguer
(Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984)
Di famiglia antifascista democratica, divenne comunista nel 1943, partecipando alla Resistenza. Chiamato alla carica di segretario dell’organizzazione giovanile sotto la guida di Togliatti, nel 1949, nel 1957 divenne segretario della Federazione mondiale della Gioventù Democratica. Protagonista di contrasti con la dirigenza sovietica dopo l’invasione della Cecoslovacchia, senza però volontà di rottura, divenne segretario del Partito Comunista Italiano nel 1972. Lo mobilitò su grandi prospettive: l’eurocomunismo, linea adeguata alle realtà occidentali che lo allontanava dalla tradizionale dipendenza dall’URSS, portandolo anche allo “strappo” del 1976; il compromesso storico, grande alleanza delle culture marxista e cattolica contro i rischi del fascismo emersi in tutto il mondo e in Europa. Resa impossibile la prospettiva dalle permanenze della guerra fredda, appoggiò la cosiddetta solidarietà nazionale, appoggio esterno al governo democristiano, come contributo al superamento della crisi italiana, ma dovette constatare la crescente opposizione delle forze conservatrici, tornando all’opposizione. Il suo progetto si fondava su una forte affermazione dei valori morali e sociale della società italiana e della classe operaia, la cosiddetta “questione morale”, e la sua morte improvvisa, durante un comizio a Padova lasciò grande costernazione nel Paese.
Fabio Bertini
(Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984)
Di famiglia antifascista democratica, divenne comunista nel 1943, partecipando alla Resistenza. Chiamato alla carica di segretario dell’organizzazione giovanile sotto la guida di Togliatti, nel 1949, nel 1957 divenne segretario della Federazione mondiale della Gioventù Democratica. Protagonista di contrasti con la dirigenza sovietica dopo l’invasione della Cecoslovacchia, senza però volontà di rottura, divenne segretario del Partito Comunista Italiano nel 1972. Lo mobilitò su grandi prospettive: l’eurocomunismo, linea adeguata alle realtà occidentali che lo allontanava dalla tradizionale dipendenza dall’URSS, portandolo anche allo “strappo” del 1976; il compromesso storico, grande alleanza delle culture marxista e cattolica contro i rischi del fascismo emersi in tutto il mondo e in Europa. Resa impossibile la prospettiva dalle permanenze della guerra fredda, appoggiò la cosiddetta solidarietà nazionale, appoggio esterno al governo democristiano, come contributo al superamento della crisi italiana, ma dovette constatare la crescente opposizione delle forze conservatrici, tornando all’opposizione. Il suo progetto si fondava su una forte affermazione dei valori morali e sociale della società italiana e della classe operaia, la cosiddetta “questione morale”, e la sua morte improvvisa, durante un comizio a Padova lasciò grande costernazione nel Paese.
Fabio Bertini

CARLO AZEGLIO CIAMPI
Carlo Azeglio Ciampi
(Livorno, 9 dicembre 1920)
Laureato in Lettere alla Normale di Pisa, nel 1941, sottotenente in Albania, militante del Partito d’Azione durante la guerra, arruolato del Corpo italiano di Liberazione, e laureato anche in Giurisprudenza nel 1846. Governatore della Banca d’Italia, dove aveva percorso tutti i gradi della carriera fino a direttore, la guidò dal 1979 negli anni difficili della crisi economica e dell’inflazione. Nel 1993, fu il primo Presidente del Consiglio non parlamentare della storia italiana guidando un governo tecnico in conseguenza del crollo dei partiti. Da Ministro del Tesoro, nel 1996-1999, condusse in prima persona la battaglia il contenimento del debito pubblico, per la creazione dell’Euro e per l’accoglimento della lira in quel sistema. Da Presidente della Repubblica, tra il 1999 e il 2006, seppe garantire al Paese l’equilibrio costituzionale in un tempo arduo, dandogli la certezza dei valori risorgimentali e resistenziali, dei simboli della Nazione e dei valori europei in costruzione.
Fabio Bertini
(Livorno, 9 dicembre 1920)
Laureato in Lettere alla Normale di Pisa, nel 1941, sottotenente in Albania, militante del Partito d’Azione durante la guerra, arruolato del Corpo italiano di Liberazione, e laureato anche in Giurisprudenza nel 1846. Governatore della Banca d’Italia, dove aveva percorso tutti i gradi della carriera fino a direttore, la guidò dal 1979 negli anni difficili della crisi economica e dell’inflazione. Nel 1993, fu il primo Presidente del Consiglio non parlamentare della storia italiana guidando un governo tecnico in conseguenza del crollo dei partiti. Da Ministro del Tesoro, nel 1996-1999, condusse in prima persona la battaglia il contenimento del debito pubblico, per la creazione dell’Euro e per l’accoglimento della lira in quel sistema. Da Presidente della Repubblica, tra il 1999 e il 2006, seppe garantire al Paese l’equilibrio costituzionale in un tempo arduo, dandogli la certezza dei valori risorgimentali e resistenziali, dei simboli della Nazione e dei valori europei in costruzione.
Fabio Bertini

KAROL WOJTYLA
GIOVANNI PAOLO II
(Karol Wojtyla)
(Wadowice, 18 maggio 1920 - Città del Vaticano, 2 aprile 2005)
Di famiglia operaia, operaio egli stesso, giovane inquieto e autore teatrale, fu vittima della carcerazione nazista. Arcivescovo di Cracovia,fu tra i difensori della coscienza cattolica sotto il regime comunista polacco, divenendo cardinale nel 1967. Divenne papa nel 1978, primo non italiano dal 1522, in una fase storica delicatissima
per l'emergente crisi dei regimi comunisti e fu fondamentale per l'affermazione del movimento politico - sindacale di Solidarnosc che guidò la trasformazione nazionale. Da Pontefice, lottò per il dialogo ecumenico, il confronto con le altre religioni, ma anche per la difesa dell'identità cattolica, la dignità umana davanti alle storture
del processo economico capitalista e all'illiberalità del socialismo reale, riaffermando con forza i doveri della Chiesa per lo sviluppo del Terzo mondo e per la dottrina sociale.
Fabio Bertini
(Karol Wojtyla)
(Wadowice, 18 maggio 1920 - Città del Vaticano, 2 aprile 2005)
Di famiglia operaia, operaio egli stesso, giovane inquieto e autore teatrale, fu vittima della carcerazione nazista. Arcivescovo di Cracovia,fu tra i difensori della coscienza cattolica sotto il regime comunista polacco, divenendo cardinale nel 1967. Divenne papa nel 1978, primo non italiano dal 1522, in una fase storica delicatissima
per l'emergente crisi dei regimi comunisti e fu fondamentale per l'affermazione del movimento politico - sindacale di Solidarnosc che guidò la trasformazione nazionale. Da Pontefice, lottò per il dialogo ecumenico, il confronto con le altre religioni, ma anche per la difesa dell'identità cattolica, la dignità umana davanti alle storture
del processo economico capitalista e all'illiberalità del socialismo reale, riaffermando con forza i doveri della Chiesa per lo sviluppo del Terzo mondo e per la dottrina sociale.
Fabio Bertini

ELIO TOAFF
Elio Toaff ( Livorno 30 aprile 1915)
Le diversità di fede non si integrano, si accettano e si
comprendono come le identità di altri. Questo è il
grande
insegnamento del rabbino Elio Toaff , maestro non solo del
pensiero ebraico, ma arguto e sereno messaggero di quei
universali valori che accomunano e stimolano chi è
predisposto ad ascoltare. " Il rabbino Toaff ha mostrato
la sua gioia di vivere, di essere ebreo,di essere tra noi" ,
splendida immagine per uno dei pochi grandi del nostro
paese.
Giancarlo Sacripanti
Le diversità di fede non si integrano, si accettano e si
comprendono come le identità di altri. Questo è il
grande
insegnamento del rabbino Elio Toaff , maestro non solo del
pensiero ebraico, ma arguto e sereno messaggero di quei
universali valori che accomunano e stimolano chi è
predisposto ad ascoltare. " Il rabbino Toaff ha mostrato
la sua gioia di vivere, di essere ebreo,di essere tra noi" ,
splendida immagine per uno dei pochi grandi del nostro
paese.
Giancarlo Sacripanti

DANIEL SCHINASI
Taglia con lo sguardo le circolari zone aeree e sogna così di riprendere il posto nell’universo dei segni. Aspira con afflato e quasi instabile desiderio l’eterna fama dagli affetti tramandati e dalle schiere dei possibili alunni. Partenze e ritorni costellano la sua vita, tra il mare toscano e quello francese, ma in fondo al cuore rimane la bassa costa della sponda africana. Dignitoso e riservato, scatena turbini di movimento e forza di sentimento nelle immagini che difendono il giudaico destino.
Roberto Russo
Roberto Russo






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