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PAST DUST

La polvere di Raffaela Maria Sateriale

Se con Elevage de poussière del 1920 Marchel Duchamp e Man Ray riuscirono a fissare nell'aoristo fotografico l'inconsistenza materica e plastica della polvere, nel 2004 una esaustiva monografia di Elio Grazioli e una mostra realizzata a Milano - dal titolo 'Polvere d'arte' - hanno ripercorso il rapporto dialettico tra gli artisti e l'antipatica deposizione a partire da Leonardo da Vinci, per continuare con Francis Bacon ed arrivare fino a Giacometti, Filliou, Richter e ai contemporanei. Oggi Raffaela Maria Sateriale ha voluto riprendere il tema, partendo però da diversi presupposti: il cromatismo mancato, velato, alluso e lo struggente richiamo del passato. Past Dust significa appunto 'polvere del passato', l'atomizzazione delle nostre memorie che soltanto uno sguardo attento e pacato riesce ogni tanto e in determinati momenti a ripulire e a risvegliare. Sateriale pone l'accento sul ricordo e rileva l'appassionante gradazione dei grigi su tutta la superficie figurativa. La serie di 'scatti', impressi sull'innovativo tessuto bandiera, rinnova la congerie degli affetti personali e solletica le comuni emozioni di fronte a visioni apparentemente banali e ricorrenti. La personalizzazione e unicità dell'evento è poi ritagliata in una 'cornice informale' dipinta, che nella composizione materica e granulare accentua in maniera astuta la reminiscenza e la contestualizza nel sentiero creativo della Sateriale, fatto spesso di informali evanescenti e stratificati.
E' sufficiente intuire le 'storie latenti' di ogni opera e dietro una bicicletta, una cantina abbandonata, un rudere o una scritta dimenticata per cominciare a interrogarsi e a 'rispolverare' sorrisi ed angosce di personale e comune possesso.


Roberto Russo, settembre 2007

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